Forse qualcuno ricorderà che tempo fa, ad una manifestazione pro-life, gli attivisti hanno regalato ai convenuti un modellino a grandezza naturale di un feto di 10 settimane. Gli ambienti abortisti italiani si sono subito fiondati a ridicolizzare questa iniziativa, colpevole a loro dire di aver modificato le reali fattezze di un feto di 10 settimane allo scopo di renderlo più somigliante ad un neonato.Tra le varie cose si affermò anche che le reali dimensioni di un feto di 10 settimane dovessero aggirarsi attorno ai 2 cm, in contrasto coi 5-6 cm del modellino.
In questo caso in realtà i sostenitori dell'aborto, che molto spesso amano avere la parola "scienza" in bocca durante le loro esibizioni retoriche, si sono mostrati molto poco informati su fatti medici di libero accesso. Il modellino dei pro-life era accurato, nelle sembianze e nelle dimensioni, e l'idea che un feto di 10 settimane debba essere più piccolo deriva probabilmente dai primi siti mostrati da Google quando si fa una ricerca su questo argomento. Si tratta per lo più di siti dedicati allo scambio di opinioni tra mamme in gravidanza, con poche pretese di approfondimento scientifico. Quello che conta comunque è che il dato accettato dai pro-aborto è in effetti giusto, ma mal interpretato. Quando si dice che un feto di 10 settimane è grande appena 2 cm il riferimento non è all'età effettiva del feto ma alla cosiddetta età gestazionale, cioè un'età misurata a partire dall'ultima mestruazione della madre e non dal concepimento. Il punto è questo: l'età effettiva di un nascituro ovviamente parte dal momento del concepimento, tuttavia spesso non è possibile stabilire quando questo si è verificato precisamente e dunque il medico fa riferimento all'ultima mestruazione avuta dalla madre. Ne consegue un'età, detta età gestazionale, che in media è maggiore di 14 giorni dell'età del concepimento, cioè quella effettiva. In pratica gli antiabortisti hanno cercato su Google la dimensione di un feto di 10 settimane, ma l'hanno trovata in relazione all'età gestazionale anziché a quella vera. Ecco spiegato perché a loro risultava un feto significativamente più piccolo: non si trattava di un feto di 10 settimane effettive, ma di un feto di circa 8 settimane.
Questa vicenda dimostra che i tanto vituperati modellini dei pro-life sono in realtà necessari, perché la maggior parte della gente ha idee molto confuse sulle varie fasi di sviluppo di un feto umano.
Questo grafico mostra la dimensione del feto in funzione dell'età. Si vede bene che attorno alle 10 settimane in effetti il feto ha una dimensione che si aggira sui 5 cm, proprio come sostenuto dai pro-life
Ma non è questo l'unico equivoco in cui sono caduti i sostenitori dell'aborto. A titolo di esempio, si ricorda la condivisione sui social network di un'immagine che, secondo i pro-aborto, mostrava che un nascituro umano non possedeva delle fattezze marcatamente antropomorfe nemmeno in fasi avanzate della gravidanza. In realtà i numeri posti accanto ai vari feti ed embrioni non indicavano il numero di settimane ma fungevano semplicemente da etichetta per distinguere una fase dall'altra e collocarle tutte cronologicamente. L'equivoco che si è creato è particolarmente grottesco, perché accanto a questi numeri in realtà viene riportata tra parentesi anche l'età in giorni di ogni nascituro rappresentato, dunque non è giustificabile che si scambi, com'è avvenuto, un embrione di soli 28 giorni per un feto di 13 settimane.
Com'è chiaro dalle scritte aggiunte, chi ha condiviso questa foto ha creduto che i numeri in grande accanto ai feti e agli embrioni indicassero l'età in settimane, nonostante tra parentesi sia indicata la vera età in giorni.
Un ultimo equivoco da chiarire è già stato affrontato precedentemente, ma ripetiamo qui in modo più esteso il punto della questione: c'è gente che ritiene che "feto" ed "embrione" designino qualcosa di diverso da un essere umano, perché altrimenti non si comprenderebbe l'uso di questi termini diversi. In realtà "feto" ed "embrione" non escludono che l'essere ai quali si riferiscono sia anche umano, infatti non designano la specie di appartenenza dell'individuo ma due sue particolari fasi di sviluppo. "Embrione" e "feto" sono dunque della stessa categoria logica di "neonato", "adolescente", ecc. Ossia designano semplicemente momenti diversi di una stessa ontogenesi. Nessuno ritiene che un adolescente che va a scuola non sia umano solo perché lo definiamo "adolescente", e questo perché l'adolescente che va a scuola è anche umano, semplicemente non è bambino, adulto, anziano, feto o embrione. Embrione, feto, neonato, bambino, adolescente, adulto e anziano sono solo le diverse fasi di sviluppo di un individuo di una determinata specie, che nel nostro caso è quella umana. Il fatto che embrione e feto, come anche adolescente, adulto ecc, designino solo fasi di sviluppo, lo si vede anche dal fatto che li ritroviamo uguali in altre specie: esiste l'embrione di topo, l'embrione di scimmia, l'embrione di tartaruga ecc. E naturalmente l'embrione umano, che si distingue dagli altri per l'appunto perché è umano, quindi non ha senso sostenere che l'embrione, come anche il feto, non siano già esseri umani.
Chi gioca con questi termini sta evidentemente tendendo una trappola linguistica per confondere l'interlocutore.
FONTI PER LE IMMAGINI:
Le immagini 2,3,4 sono tratte da"Lo sviluppo prenatale dell'uomo", di Keith L. Moore e T.V.N. Persaud, EdiSES 2003.
L'immagine 5 è tratta da "Embriologia", di P.L. Williams e C.P. Wendell-Smith, edi-ermes 1983.